L'unica Osteria con un buco nel calzino...
e che non lo nasconde!
Una cucina acustica, senza fronzoli, espressa, a base di prodotti
(e produttori) locali.
del Mecenate
Il Mecenate nel 2021 compie 25 anni.
Un quarto di secolo come un quartino di vino, un’avventura partita in campagna, a Gattaiola, nell’ottobre del 1996 e approdata in città, sul Fosso di Lucca (sui fossi, a Lucca) nel maggio del 2012.
25 anni di cucina e di assaggi, di tordelli e bicchieri di vino, di strade in salita e rotoloni in discesa, di amore per il territorio e convivialità. Una storia fatta di facce, di persone e di cuori, di poesia e canzoni, di pastori e bancarelle di mercato, di amici che fanno il vino e di allevatori, di pescatori che gettano le reti in modo responsabile e poi ci portano il pesce. Una storia che ci piace raccontare.
e la Cuoca
Sole: “chiamatemi cuoca… non chef!”. Da 25 anni con passione dirige la cucina del Mecenate, proponendo una cucina acustica, fatta di suoni naturali e locali, senza amplificazione, diretta, che fa vibrare le corde del cuore e del palato. Una cucina in cui partecipano a creare l’esperienza culinaria i tanti piccoli produttori della zona, in una rete virtuosa di cose buone accuratamente selezionate.
I piatti che escono dalla cucina di Sole sono la perfetta sintesi fra la sua personalità, il territorio, lo stile e la storia di Mecenate. Una trascrizione fedele della gastronomia del territorio, che non prescinde però dal fattore umano, ossia dalla storia personale, dalle esperienze di una vita, dalla musica ascoltata, dagli incontri, dalle amicizie, dai vini bevuti e dalle serate indimenticabili che si sono consumate al Mecenate.
e l'Oste
Stefano, il Trattore: Come suo nonno, Guido, che aveva una trattoria in corso Garibaldi, vicino ai pratini e che, come clientela fissa, aveva le “donnine allegre” delle case chiuse della vicina Via della Dogana e i loro clienti.
Come suo padre, Pietrino, che per un po’ di tempo, da giovane, ha fatto il cuoco nella trattoria… poi la moglie, Etta, scoprì la storia delle “donnine allegre” e allora si mise a fare il rappresentante di biscotti. Forse il mestiere di “trattore” Stefano ce l’ha nel sangue, o nel DNA e per questo, ogni giorno, ricomincia con gioia… a fare il Trattore!
Mortadella biologica
di maiale “macchiaiolo maremmano”con la nostra focaccia
Salumi della norcineria
Il Castello di Colle
di Compito con il nostro pane alle olive
€ 10,00
Prosciutto di “Gino
e Severino” di Matraia
con crostini di fegatelli
€ 11,00
Tortino di carciofi
(Vegetariano)
Manzo marinato
del bigongio
€ 11,00
(Pesce)
Trabaccolara di pesce pescato cotta nel coccio su pulenta bianca
€ 13,00
Tordelli
casalinghi lucchesi
Lasagne rosse
ai carciofi (vegetariano)
La garmugia lucchese
(zuppa primaverile lucchese del ‘700 con asparagi, piselli,
baccelli,carciofi, cipollotti e carne di manzo tritata)
(di nostra produzione)
Risotto biologico
ai profumi di primavera
(piselli freschi, asparagi, carciofi, cipollotti, carote)
(pesce)
Risotto gamberetti
ed asparagi selvatici
(Azienda agricola “Il Castello di Colle di Compito)
per motivi di taglio minimo 500 gr)
Spezzatino misto manzo
e maiale con piselli freschi “cotto nel coccio”
Coniglio nostrale arrosto con il fagiolo malato
della lucchesia
Pollo alla cacciatora
(in umido con patate cotte nel tegame di coccio)
(carne di manzo impanata e fritta,
ripassata in padella con pomodoro e capperi)
Vengono da : Antico podere I Carli di Monica Ferrucci di Valgiano,
famiglia Giorgi Castelvecchio di Compito
e verdure cotte nel coccio
di stagione
della lucchesia
Tutti i dolci sono di nostra produzione
al cioccolato caldo
(dolce lucchese del ‘700)
Panna cotta
con crema ai frutti di bosco
Latte alla portoghese
e cioccolato
Del vino ci piace tutto. Il profumo, i colori, i sapori, le bottiglie e le etichette. La terra, le viti e i vigneti, così diversi uno dall’altro. E poi ci piace berlo, accompagnato a qualche cosa da mangiare, in compagnia con gli amici e finire a ridere e cantare. O anche berlo da soli, che fa pensare. O berlo a lume di candela in due e finire la notte in due con la candela spenta. E poi ci piace la gente che lo produce. La nostra Carta è fatta di uomini e donne, di facce e di cuori del vino.
Scoprite la nostra Carta, composta da circa 300 etichette, con vini che si possono gustare solo da noi e i vignaioli che ci hanno emozionato, con piccolissime realtà di territorio, i grandi internazionali e i vini “per amatori”, come quelli della Georgia o del Portogallo.
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